martedì 27 maggio 2008

Ancora recensioni del Costantino V

Salve a tutti

vi annuncio che un'altra segnalazione sul libro dedicato a Costantino V è apparsa sul periodico storico Storia in Network a cura di Andrea Frigerio, con il titolo di "Costantino l'Iconoclasta"

Ecco l'indirizzo http://www.storiain.net/artic/libri.asp

Costantino V imperatore di Bisanzio, di Nicola Bergamo - il Cerchio, Rimini 2007, pp. 188, euro 17,00
«... dopo di lui i suoi successori non furono in grado di uguagliarne la forza guerresca, né l'abilità amministrativa e teologica». Se c'è una cosa che si può dire della vita dell'imperatore bizantino Costantino V (718-775) è che il suo regno, allora (741-755), non passò inosservato, e che solo i capricci della storia e la ristrettezza mentale di certa storiografia (soprattutto quella illuministica) hanno potuto stendere su tutti il millenario impero di Costantinopoli un assordante silenzio. Eppure Costantino fu un grande riformatore dell'impero di Bisanzio. Nato in una piccola cittadina della Siria, figlio di Leone III, dal quale ricevette in eredità un impero minacciato dagli Arabi e dai Bulgari, Costantino rafforzò le strutture militari di confine sulla base dell'insegnamento romano, che con i limes, le regioni militari di confine, ancorava l'esercito al suo territorio rendendolo più motivato e pronto all'intervento. Gli Arabi e i Bulgari, antichi nemici che premevano da sud e da nord, furono così definitivamente fermati e sbaragliati nel corso di due memorabili battaglie. La prima, navale, nel 746 contro la flotta araba a Cipro, la seconda, campale, nel 763, ad Anchilao, che segnò una dura sconfitta per l'esercito bulgaro. Ma è all'iconoclastia che il nome dell'imperatore è strettamente legato. Lo spiega con dovizia di particolari e con una scrittura cristallina l'autore di questo volume, Nicola Bergamo, appassionato e giovane studioso di quel mondo, direttore del portale www.imperobizantino.it. L'iconoclastia, al di là degli aspetti meramente religiosi - non dimentichiamo che Costantino V, oltre ad abile guerriero e stratega, fu anche raffinato teologo e filosofo -, nascondeva in realtà risvolti politici più ampi. Era una forma di reazione del potere imperiale verso le tendenze autonomistiche della Chiesa, ma anche «verso la nobiltà terriera che si era rinforzata grazie al declino dei centri urbani, e soprattutto verso il sistema monastico che tanto drenava, in ambito umano, risorse all'impero». E siccome i monaci avevano il loro potere nella nobiltà di provincia, lo scontro iconoclasta divenne anche un confronto tra centro e periferia. L'iconoclastia fu «come una sorta di "rivoluzione social-nazionale" che porta a una nuova affermazione imperiale contro la provincia. La capitale contro il potere nobiliare». La persecuzione non colpì quindi solo le immagini ma gli stessi monaci, vittime di violenze e persecuzioni che ebbero fine solo con Leone IV.
L'autore dedica inoltre pagine interessanti al ruolo di Costantino come riformatore, amministratore e "architetto" della rinascita urbanistica di Costantinopoli. Senza trascurarne la figura per molti aspetti leggendaria, descritta dai suoi lodatori con un'enfasi pari solo a quella dei suoi altrettanto numerosi detrattori.

Inoltre nel prossimo numero, dovrebbe essere su quello di maggio, di Storiainrete apparirà un mio articolo sulla genesi dei bulgari e sulla campagna bulgara di Costantino V.
Spero di riuscire a pubblicare qualche abstract.

Ecco l'indirizzo http://www.storiainrete.com/

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